Le specie del “BuonPescato Siciliano” sono definite “eccedentarie” perché i mari siciliani sono ricchi di questi pesci, che hanno caratteristiche uniche di qualità e freschezza.
Molte di queste specie ittiche rientrano nella categoria del “pesce azzurro” per la colorazione dorsale blu scuro (ma spesso è presente anche un po’ di verde) e ventrale argentea.
Inoltre spesso viene definito “pesce povero”, oppure “pesce di scarto”, o meglio, “pesce dimenticato” per il suo scarso consumo e la totale assenza sui banchi di pesce che lo rendono, però, molto conveniente.
Il pesce azzurro è più facile da trovare fresco e ha maggiori virtù benefiche rispetto agli altri pesci più conosciuti, caratteristiche che lo rendono un prodotto ideale nell’ambito di una sana alimentazione per adulti e bambini. Molti di questi pesci si possono anche conservare, sia con tecniche tradizionali che con l’aiuto delle tecnologie più innovative, in modo da renderli disponibili, buoni e sicuri, anche nei mercati lontani dal mare.
I motivi per cui è importante promuovere e valorizzare queste tipologie di pesci sono tanti: consumare queste specie permette alle altre di ripopolarsi limitando, così, l’impatto ambientale, recuperando forme di pesca tradizionali destinate altrimenti a scomparire valorizzando in questo modo anche il territorio.
Appartengono al BuonPescato Siciliano 10 specie, per ognuna delle quali è stata redatta una scheda che permette di conoscere in maniera più approfondita le caratteristiche distintive, i valori nutrizionali, la stagionalità e le tecniche di pesca.
Consumare le specie eccedentarie fa bene alla Salute, al Territorio e alla Tradizione.